Per annunciare la pace avete scelto
le strade. Non i pulpiti delle chiese. Non i palchi delle piazze.
Non le tribune dei teatri. C’è un antico sapore di
Vangelo in questo stile: «Strada facendo, predicate che il
regno dei cieli è vicino». «Strada facendo».Come
per dire che qui in terra la pace è un itinerario sempre
incompiuto e mai un traguardo completamente raggiunto. «Strada
facendo». Quasi per dire che il cantiere della pace vera fer
ve là dove si snoda il traf fico della vita quotidiana e
povera. Non nelle cancellerie dei potenti. «Strada facendo».
Quasi per invitare tutti i poveri, gettati sul lastrico dai soprusi
dei ricchi, a non lasciarsi espropriare dell’unico bene di
cui possono ancora disporre.
don Tonino Bello, Il volto della Pace
Per l'acquisto dei palloni per sostenere l'iniziativa
dell'Ufficio Centrale ACR,
vi invitiamo a non contattare direttamente il centro nazionale
ma ad effettuare la prenotazione attraverso il centro diocesano
acr@azionecattolicagaeta.it
Un po' di storia
La Sierra Leone deve il suo nome ai coloni portoghesi
che vi sbarcarono per primi nel 1462 e la chiamarono così
a causa delle montagne che circondano la capitale Freetown (Serra
Lyoa significa infatti la montagna del leone). Nel XVII secolo al
dominio portoghese si sostituì quello degli inglesi, con
l’avvio di una politica che permetteva il ritorno in Africa
degli ex schiavi; furono proprio i primi gruppi di schiavi liberati
provenienti dall’Europa e dall’America, a fondare la
capitale nel 1787, che chiamarono Freetown, la città libera.
Nonostante ciò solamente nel 1961 il paese ha raggiunto l’indipendenza
e solo 10 anni dopo è stata dichiarata una repubblica, mentre
continuava ad aggravarsi la già precaria situazione economica
del paese.
La situazione è precipitata con la guerra civile che ha avuto
luogo dal 1991 al 2002, scatenata dai ribelli del Fronte Rivoluzionario
Unito, quando la guerra in corso in Liberia sconfinò nel
paese innescando tensioni interne latenti e gli interessi economici
legati alle compagnie di diamanti. Infatti la Sierra Leone dispone
di enormi risorse: giacimenti di diamanti, d’oro, di bauxite
e di rutilio; ha un territorio che permetterebbe colture diversificate
(caffè e cacao nel sud, tabacco e arachidi al nord) e un
mare molto pescoso, oltre ai vantaggi del porto naturale di Freetown,
protetto dalla penisola su cui sorge la capitale. Eppure la maggior
parte della popolazione è estremamente povera. Oggi è
il primo paese al mondo per mortalità infantile sotto i 5
anni, con 283 decessi su 1.000 prima del quinto anno di vita, e
per mortalità materna, con 1.800 gestanti che, ogni 100.000
parti, muoiono per complicazioni insorte durante la gravidanza.
Ancora oggi, la guerra in Sierra Leone rimane impressa nell’immaginario
collettivo per le gravissime atrocità commesse contro i civili,
le vere vittime del conflitto. Donne e bambini sono stati oggetto
di orribili violenze e abusi, migliaia di giovanissimi tra i 4 e
i 16 anni sono stati arruolati come bambini soldato (nel 2000 il
30% dei combattenti aveva meno di 15 anni), marchiati a fuoco con
le sigle dei gruppi ribelli, drogati e costretti a uccidere, mutilare
e commettere abusi sessuali. La diocesi di Makeni, nata nel 1952
e attualmente retta da S. E. Mons. Giorgio Biguzzi, è una
delle tre diocesi della Sierra Leone, paese in cui i cattolici non
superano la percentuale del 10%. Sin dall’inizio della guerra
civile nel 1991 la Caritas di Makeni si è impegnata nel sostegno
e nell’aiuto a sfollati e profughi; dopo il colpo di stato
del 1997 inoltre si è occupata direttamente sia dei Bambini
Coinvolti nelle Forze di Combattimento (CAFF) che dei bambini e
delle bambine sottratte alle loro famiglie a causa della guerra.
In questo contesto si inserisce il sostegno e l’aiuto che
migliaia di bambini e ragazzi hanno dato ai loro coetanei in Sierra
Leone.
L’amicizia tra l’ACR e la Sierra Leone
è infatti di vecchia data: già nel 2000 l’associazione
si era impegnata a promuovere un’iniziativa di solidarietà
(“Un sogno di Pace”) a favore della liberazione dei
bambini soldati, comprati e arruolati dall’esercito. In quell’occasione
tutti i bambini e i ragazzi sono stati chiamati a “darsi da
fare” (con la preghiera, con le attività di sensibilizzazione,
con la raccolta di soldi…) per aiutare i loro coetanei e per
garantire loro un futuro migliore; segno di questo rapporto speciale
è il fatto che le donazioni a favore di questi bambini e
ragazzi sono continuate numerose nel tempo, in una forma di quella
solidarietà silenziosa, ma operosa. Per rinsaldare quel legame
mai spezzato l’ACR ha deciso di sostenere ancora una volta
gli amici della Sierra Leone in un progetto che vuole guardare al
futuro dei bambini e dei ragazzi di quella regione, cioè
la costruzione di due scuole, per sostenere il diritto del ragazzo
all’educazione, secondo quanto af ferma l’articolo 28
della Convenzione sui diritti dell’infanzia delle Nazioni
Unite.
Il contesto
La situazione degli adolescenti e degli ex bambini
soldato in Sierra Leone rimane fragile e delicata. La guerra civile,
durata circa undici anni, ha causato uno sconvolgimento generale
della vita sociale, economica e polita del paese. Atti di violenza,
uccisioni, mutilazioni, stupri, forzato arruolamento di bambini,
adolescenti e civili, distruzioni su vastissima scala, sono state
all’ordine del giorno.
Le cause remote di questo conflitto vanno cercate nel sistema economico
monciale che penalizza le nazioni deboli; negli interessi dei mercenari
e dei trafficanti di armi e di diamanti. Le cause vicine e locali
sono state una situazione di malgoverno, corruzione, degrado sociale,
economia allo sfascio, disoccupazione giovanile e povertà
asfissiante.
Alla fine della guerra nel 2002 è stato varato un programma
nazionale di disarmo, smobilitazione e reintegrazione degli ex combattenti,
inclusi i bambini soldato, nella vita normale della nazione. Il
programma è durato due anni con buon successo.
La diocesi di Makeni che copre metà del territorio della
nazione e conta un milione e ottocentomila abitanti, è stata
fin dall’inizio attiva nel processo di pace, di recupero dei
bambini soldato, di assistenza ai rifugiati e sfollati, di difesa
dei diritti umani, di ricostruzione delle strutture. Purtroppo le
piaghe precedenti al conflitto permangono tutt’oggi: corruzione,
disoccupazione, analfabetismo, agricoltura di sussistenza, povertà
e disuguaglianze sociali. Anche il flagello dell’AIDS sta
alzando la testa. La Sierra Leone è ancora al penultimo posto
nell’indice di sviluppo mondiale. La diocesi di Makeni attraverso
la Caritas diocesana e le parrocchie ha recuperato centinaia di
bambini soldato e di altri gruppi coinvolti nella guerra. Dopo la
guerra molti di questi adolescenti si trovano senza istruzione e
senza lavoro. Le giovani donne violentate durante la guerra sono
state abbandonate con i loro piccoli. Bambini, donne e adolescenti
spesso sopravvivono di piccoli furti, prostituzione, droga. Nella
sola Makeni ci sono circa quattrocento bambini di strada che non
hanno una fissa dimora e dormono sotto i banchi del mercato o sotto
le verande delle case, vivendo di espedienti. L’AIDS è
in crescita anche come risultato della rottura dei legami familiari,
delle violenze dei ribelli e del passaggio degli eserciti.
Il progetto
La chiesa locale di Makeni vuole aiutare questi ragazzi
a uscire dall’analfabetismo, dalla fame, dalla malattia e
dall’abbandono. Vuole aiutarli a costruirsi un futuro dignitoso.
Tutto questo passa prima di tutto attraverso l’istruzione.
La lotta all’analfabetismo è un progetto prioritario
in un paese come la Sierra Leone, dove la povertà e la mancanza
di strutture fa sì che il 70% della popolazione sia ancora
analfabeta. Tra quelli che non sanno leggere e scrivere la maggioranza
sono donne, a causa dei privilegi maschili assai dif fusi soprattutto
nei villaggi.
La fine della guerra ha già por tato a un’inversione
di tendenza, con una più elevata par tecipazione alla vita
scolastica, tanto che molto spesso un solo insegnante si trova ad
avere tra i cinquanta e i settanta alunni.
Il progetto della diocesi di Makeni vuole riportare a scuola prima
di tutto i bambini e gli adolescenti, fornendo loro un luogo e il
necessario per studiare. L’ACR vuole impegnarsi a sostenere
l’edificazione di due scuole a Makeni, una elemenatare (Primary
School) e una media (Junior Secondary Schhol). Entrambe saranno
terminate già nella primavera 2008. La costruzione di ogni
aula all’interno delle due nuove scuole costa circa 6.000
euro. I bisogni attuali vedono prioritaria la costruzione di almeno
12 aule. Inoltre la scuola dovrà essere dotata di un pozzo
autonomo per l’acqua potabile, data la completa assenza anche
nella stessa Makeni (capoluogo di provincia con 100.000 abitanti)
di un acquedotto. Il costo per la costruzione del pozzo è
di circa 5.000 euro. I banchi e gli arredi delle aule saranno realizzati
da artigiani del posto, ottenendo così anche il risultato
di dare lavoro agli abitanti del luogo.
L’obiettivo e l’impegno sono quelli di far uscire da
una situazione di sofferenza e abbandono i bambini e i ragazzi che
sono stati coinvolti nelle violenze della guerra. La diocesi si
impegna anche a ottenere per loro l’accoglienza all’interno
di nuove famiglie e l’inserimento a livello sociale af finché
possano vivere una vita in dignità e libertà.
Le offerte per sostenere il progetto in
Sierra Leone
possono essere inviate e versate attraverso
il conto corrente postale
n. 877001
oppure
il conto corrente bancario
Banca Popolare Etica – Filiale di Roma
codice IBAN: IT90 T 05018 03200 000000565656
Entrambi intestati a:
Presidenza nazionale Azione Cattolica Italiana
via della Conciliazione 1 – 00193, Roma
È importante sempre specificare come causale:
“ACR – Sierra Leone”
L'Africa nel cuore
Nel 1950 i Missionari Saveriani, inviati dal Papa
Pio XII, iniziarono un programma intenso di evangelizzazione nella
Provincia del Nord della Sierra Leone.
Il piccolo seme della Parola di Dio divenne un albero
fruttuoso e nel 1962 Makeni fu eretta Diocesi.
Oggi abbiamo circa 50.000 cattolici, 28 sacerdoti
diocesani, 50 religiosi, 21 parrocchie, centinaia di piccole comunità
e molte famiglie cristiane.
Le nostre priorità pastorali sono:
Evangelizzazione, Inculturazione, Matrimonio Cristiano
e Famiglia, Istruzione, Giustizia e Pace.
Diocesi di Makeni
Superficie 36.000 Kmq
Popolazione 1.800.000 abitanti
Religione in maggioranza islamica
Cattolici 50.000
Messaggio del Vescovo
Mons. Giorgio Biguzzi, missionario saveriano, è
nato in Italia nel 1936. È arrivato in Sierra Leone alla
fine del 1974 ed è stato ordinato Vescovo di Makeni dal Santo
Padre Giovanni Paolo II il 6 gennaio 1987.
Carissimi amici,
La Sierra Leone ha sofferto il flagello della guerra per più
di dieci anni (1991-2002). Tutte le strutture della Diocesi sono
state saccheggiate o distrutte e le attività pastorali interrotte.
Siamo rimasti con la gente per portare aiuto, assistere i bambini
coinvolti nella guerra, promuovere la pace ed essere agenti di speranza.
Ora siamo nuovamente impegnati nel lavoro di evangelizzazione, nella
ripresa dei piani pastorali e nella ricostruzione delle strutture.
L’economia della Sierrra Leone è ancora molto debole
e la Nazione è tra le ultime nell’indice mondiale dello
sviluppo. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per sostenere la gente
nel processo di crescita come Chiesa Locale e nella trasformazione
della società con i valori del vangelo.
+Giorgio Biguzzi
Vescovo di Makeni
FILMOGRAFIA
Ezra di Newton Aduaka, 2007
Les freres Kadogo di Joseph Muganga, 2006
Blood diamond di Edward Zwick, 2006
BIBLIOGRAFIA
- Ishmael Beah Memorie di un soldato bambino Neri Pozza, 2007
- Toni Senno Giornale etnografico. Un missionario tra i Birwa- Limba
della Sierra
Leone Editrice Missionaria Italiana, 1993
- Vito Gabriele Scagliuso Gli ultimi della terra. Indonesia e Sierra
Leone Editrice
Missionaria Italiana, 1998
- Mario Guerra Una lunga notte in Sierra Leone CSAM, 1999
- Mildred Hanciles Il prezzo del coraggio Baldini e Castoldi, 2003
Non chiamarmi soldato. I bambini combattenti tornano a casa: frammenti
di
pace in Sierra Leone a c. di Caritas Italiana, EGA 2002
- I fiori di Makeni di G. Biguzzi
AA.VV., Disegni di guerra. La guerra civile in Sierra Leone raccontata
dagli ex bambini soldato Editore EMI, 2000
|