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Campo
Itinerante 2007
Sui
passi don Lorenzo Milani e
Giorgio La Pira
Barbiana, Firenze e Montecatini Terme |
Il
Racconto... del campo
Eccoci
qui a raccontarvi l’esperienza vissuta
dagli adulti dell’ Azione Cattolica
della nostra Diocesi. Un’esperienza
a dir poco entusiasmante iniziata Venerdì
17 Agosto accompagnati da tre assistenti,
don Alfredo Micalusi, don Francesco Fiorillo
e don Luigi Ruggiero e sette membri dell’Equipe,
97 adulti di AC, tra cui numerose coppie e
famiglie, siamo andati sulle orme di due testimoni
che ci hanno preceduto e di cui noi tutti
siamo innamorati: don Lorenzo Milani,
sacerdote appassionato di Cristo, maestro,
educatore esigente, colui che si è
messo dalla parte dei poveri per accompagnarli
e dare loro gli strumenti per fare la propria
storia; e Giorgio La Pira,
figura esemplare di laico cristiano e stimato
Sindaco di Firenze.
La prima tappa è stata Barbiana, dove
siamo arrivati ammirando la piana del Mugello
e dove abbiamo avuto la fortuna di incontrare
Carlo Carotti, allievo di don Milani,
e socio fondatore della Fondazione intitolata
a quest’ultimo. Ci ha raccontato gli
anni della scuola e dopo la scuola, facendoci
visitare i luoghi a lui cari. Non è
mancata la visita al cimitero dove è
sepolto don Lorenzo, ed è proprio in
quei luoghi, in mezzo al bosco, che abbiamo
vissuto la Celebrazione Eucaristica, in un
clima di profondo raccoglimento e di intensa
emozione. A Barbiana ci ha raggiunto anche
Roberto Valenzano, incaricato regionale
per gli adulti dell’ Azione Cattolica
fiorentina, che ha condiviso con noi la giornata.
Sabato 18 siamo stati accolti a Firenze da
un volto a noi noto, don Francesco Guglietta,
che insieme a Giovanna Carrocci,
amica di Giorgio La Pira e di Fioretta Mazzei,
ci aspettavano presso il Convento di San Marco,
dove abbiamo vissuto un momento di spiritualità
con la meditazione che ci ha offerto don Alfredo,
sul testo della seconda lettera di San Paolo
ai Corinzi (2 Cor 6,1-7,1), poi spazio al
silenzio, alle confessioni e alla Celebrazione
Eucaristica. Nel pomeriggio presso la Badia
Fiorentina don Renzo Rossi, confratello
ed amico di don Lorenzo, con il suo accento
toscano ci ha proposto ulteriori aneddoti,
racconti e storie su don Lorenzo.
E poi la visita a Firenze: la Basilica di
San Marco, la piazza e la Chiesa di Santa
Croce, Piazza della Signoria, Ponte Vecchio…
Domenica 19 abbiamo visitato la Badia Fiorentina
dove abbiamo partecipato alla Messa di San
Procolo, Celebrazione nella quale si radunano
tutti i più poveri e i più dimenticati
cittadini di Firenze intorno all’Eucarestia
domenicale. A conclusione della Messa viene
benedetto e distribuito il pane e ricchi e
poveri, abbienti e non abbienti formano una
sola famiglia: sono come i primi cristiani,
“cor unum et anima una”.
È Giorgio La Pira, che ha voluto l’opera
di San Procolo nel 1934.
Giorgio La Pira ci è stato poi “raccontato”
da due testimoni Enzo Cacioli, delegato
regionale dell’ Azione Cattolica Toscana
e Giovanna Carocci, dell’Associazione
Fioretta Mazzei.
Abbiamo scoperto un Giorgio La Pira dal respiro
universale, dal linguaggio limpido, che parlava
direttamente al cuore delle persone, in lui
non c’era mai contraddizione, il suo
scrivere era ancorato ai principi. I principi,
la preghiera erano il suo metodo di lavoro.
Il più alto esempio di cristiano autentico,
grande laico di A.C., uomo autentico perché
dialoga, ricco di umanità, poeta perché
intuiva in anticipo i segni dei tempi, strumento
di pace universale, cristiano integrale che
ha scommesso che i valori di Dio non contrastano
con i valori dell’uomo. Queste e tante
altre le emozioni che trasparivano dagli occhi
e dalla voce dei nostri ospiti, mentre raccontavano
Giorgio La Pira.
Ascoltando le loro parole, in questi tre giorni,
abbiamo avuto la certezza di aver ascoltato
le opere e il pensiero di due grandi personaggi
che attraverso la loro vita hanno saputo trasmettere
alle persone loro vicine una grande lezione
di vita e hanno lasciato a noi una grande
eredità. Non è semplice raccontare
ciò che abbiamo vissuto, tre giorni
all’insegna dell’amicizia tra
persone che vengono da varie realtà
parrocchiali, dell’incontro con gli
altri e con il Signore, della condivisione,
della certezza di aver vissuto qualcosa di
intenso e irripetibile, insomma tre giorni
vissuti intensamente per “cercare la
presenza di Dio nelle meraviglie della sua
creazione”. Il Signore ci ha chiamati
e noi ci siamo lasciati affascinare da questa
proposta che abbiamo vissuto come “momento
favorevole, come giorno di salvezza”
(2 Cor 6,2). La preghiera
di tutti, siamo certi, ci ha accompagnato
perchè questa esperienza fosse vissuta
come tempo di grazia per la nostra Associazione
e per la Chiesa tutta.
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La brochure
Don
Lorenzo Milani
Giorgio
La Pira
Preghiera
della Messa di S. Procolo
Preghiera
della Messa di S. Procolo
in pdf
LE FOTO
Barbiana
La
scuola di Barbiana
Badia
Fiorentina
La Messa di San Procolo
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DON
LORENZO MILANI
Ragazzo
vivace e intelligente, anche se negli anni
dell'adolescenza poco propenso allo studio
(rischiò anche di essere bocciato),
tra il 1941 e il 1943 coltivò la passione
per la pittura, studiando prima come privato,
poi a Milano all'Accademia di Brera. Nell'estate
del 1942, durante una vacanza a Lorenzo decise
di affrescare una cappella; durante i lavori
rinvenne un vecchio messale la cui lettura
lo appassionò notevolmente. Successivamente,
al ritorno a Milano, si interessò di
liturgia.
Questo probabilmente fu il suo primo vero
contatto con il cristianesimo, dato che la
sua famiglia non era mai stata religiosa.
I Milani avevano battezzato i loro figli solo
per paura di ripercussioni in epoca fascista,
dato che la madre Alice era ebrea, anche se
non credente.
Nel giugno del 1943 Lorenzo si convertì;
il colloquio con don Raffaele Bensi, che in
seguito fu il suo direttore spirituale, avvenuto
in modo casuale, segnò fortemente l'inizio
di questa svolta. Il 12 giugno dello stesso
anno fu cresimato dal cardinale Elia Dalla
Costa.
Il 9 novembre 1943 entrò nel seminario
di Cestello in Oltrarno.
Ordinato sacerdote nel duomo di Firenze il
13 luglio 1947 dal cardinale Elia Dalla Costa
venne inviato come coadiutore a San Donato
di Calenzano, vicino a Firenze, dove lavorò
per una scuola popolare di operai e strinse
amicizia con altri sacerdoti come Danilo Cubattoli,
Bruno Borghi e Renzo Rossi.
A dicembre 1954, a causa di screzi con la
curia di Firenze venne mandato a Barbiana
(Vicchio, Firenze), minuscolo e sperduto paesino
di ntagna, dove iniziò il primo tentativo
di scuola a tempo pieno, espressamente rivolto
alle classi popolari, dove sperimentò
il metodo della scrittura collettiva. Opera
monumentale della scuola di Barbiana è
"Lettera
ad una professoressa", in cui i ragazzi
della scuola (con la regia di Don Milani)
denunciavano il metodo didattico che, a loro
dire, favoriva solo i borghesi ed i ricchi
(i cosiddetti "Pierini").
Per i suoi scritti (ad esempio,
L'obbedienza non è più una virtù),
e per affermazioni come "Io reclamo il
diritto di dire che anche i poveri possono
e debbono combattere i ricchi" venne
incluso nel novero dei cosiddetti cattocomunisti.
In seguito ad un suo scritto in difesa dell'obiezione
di coscienza, dove ancora una volta si distaccava
dall'insegnamento e dalla tradizione cattolica,
venne processato, ma morì prima che
fosse emessa la sentenza.
Le
sue spoglie sono oggi ospitate in un piccolo
cimitero poco lontano dalla sua scuola di
Barbiana. |
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GIORGIO LA PIRA
Giorgio
La Pira nasce a Pozzallo (Ragusa) nel 1904.
E' a Firenze nel 1924 e successivamente diviene
professore ordinario di istituzioni di diritto
romano.
In quel primo periodo fiorentino nasce l'esperienza
della Messa di San Procolo, così chiamata
dalla chiesa abbandonata che la ospitò
inizialmente, pensata e rivolta ai poveri.
San Procolo, con tutti coloro che la frequentavano,
divenne il luogo privilegiato per pregare
e riflettere con i poveri sulla Chiesa, su
Firenze, sul mondo.
Nel 1946 fu eletto all'Assemblea Costituente
dove diede un contributo decisivo alla stesura
dei primi articoli della nostra Costituzione,
quelli fondamentali per l'impronta personalista.
Rieletto deputato, entrò al governo
al Ministero del lavoro con Fanfani.
Nel 1951 divenne Sindaco di Firenze, carica
che ricoprirà, salvo brevi interruzioni,
fino al 1965. Difese con energia i più
deboli della città, i senza casa, i
diritti dei lavoratori. Promosse i "Convegni
per la pace e la civiltà cristiana",
che si svolsero dal 1952 al 1956 con la partecipazione
di uomini di cultura di tutto il mondo.
A Firenze, sede propizia alla riconciliazione
tra i popoli, a cominciare dalla famiglia
di Abramo (Ebrei, Cristiani e Musulmani),
promosse, a partire dal 1958, i "Colloqui
mediterranei", che posero le basi per
la pace tra francesi ed algerini.
Nel 1959, primo occidentale a superare la
"cortina di ferro" si recò
in Russia, dando corpo a quel ponte di preghiera,
unità e pace tra oriente ed occidente,
fondato sulla profezia e le promesse di Fatima.
Nel 1965 si recò in Vietnam ed incontrò
personalmente Ho Ci Min; la bozza di accordo
per una soluzione politica del sanguinoso
conflitto da lui concordata fin da allora,
costituirà, dopo alcuni anni e molti
altri morti, la base per gli accordi di pace
definitivi.
Fu sempre legato alle suore di clausura, informandole
e coinvolgendole nelle sue molteplici iniziative
attraverso la preghiera, che considerava non
soltanto nel suo aspetto personale ed intimo,
ma anche come forza, la più grande,
di efficacia storica e politica.
Visse gli ultimi anni della sua vita fra i
giovani, continuando a lavorare per la pace
e l'unità dei popoli a tutti i livelli.
Morì a Firenze il 5 novembre 1977.
Il 9 gennaio 1986, nella Basilica domenicana
di San Marco, nel cui convento aveva a lungo
vissuto, è iniziata la fase diocesana
del processo di beatificazione.
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PREGHIERA
DELLA MESSA DI SAN PROCOLO
di Giorgio La Pira ed altri
Signore mio Gesù Cristo che morendo in croce
hai dato la vita al mondo, liberami per questo
sacrosanto corpo e sangue tuo da tutte le mie colpe
e da tutti i mali. Fa che io sia sempre fedele ai tuoi
comandamenti e non permettere che io mi allontani
da te. Oh, buon Gesù, io ti raccomando tutti coloro
che piangono e soffrono e tutti quelli che fanno
piangere e soffrire.
Ti raccomando i fanciulli abbandonati, la gioventù
nello scandalo e nel pericolo, la vecchiaia
nel bisogno, tutti coloro che soffrono nella povertà.
Ti raccomando chi piange la morte dei suoi cari,
chi cerca lavoro e non lo trova, chi soffre
nella solitudine, gli ammalati, gli handicappati,
le vittime della droga e dell’alcool, i carcerati,
i deportati, coloro che sono in guerra, i profughi.
Confortali Signore, aiutali, benedicili.
Ti raccomando la nostra terra, ti raccomando
il Papa, i vescovi, i sacerdoti, le suore, i missionari,
le famiglie, i monaci.
Ti raccomando, coloro che ancora non ti conoscono,
e tutti quelli che sono lontani dalla chiesa.
Forma Signore, un solo ovile con un solo pastore.
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