Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni:
mia madre ha sessant'anni,
e più la guardo e più mi sembra bella. [...]
vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei,
veder me vecchio, e lei
dal sacrificio mio ringiovanita.
Una bellezza senza tempo, il viso rigato dalle lacrime e l’unico desiderio di renderla felice e orgogliosa:
così Edmondo De Amicis scriveva in questi versi di “A mia madre”.
Forse non è un caso che Edmondo De Amicis sia l’argomento fondamentale della tesi di laurea di Marco Maddalena, giovane trentenne formiano scomparso prematuramente nel 2010 colpito da un tumore all’esofago e lesioni celebrali e forse con le stesse parole oggi Marco si rivolgerebbe a mamma Ida. Questi stessi versi ci aiutano a descrivere le emozioni della famiglia di Marco quando, a più di un anno dal tragico evento e a due anni dal giorno in cui vennero a conoscenza della malattia, il 27 Marzo scorso hanno partecipato alla cerimonia di laurea che proclamava Marco Maddalena dottore in lettere.
L’università degli studi di Cassino ha, infatti, conferito al giovane trentenne scomparso una laurea ad honorem. Dopo una sentita segnalazione da parte di una cugina di Marco, la facoltà ha accettato di consegnare il diploma di laurea nelle mani di mamma Ida durante l’ordinaria sessione universitaria. Un messaggio al di là del tempo e al di là della vita che ci testimonia che Marco è ancora qui, non solo per un nome su una pergamena ma per quello che ha fatto, studiato o detto. Non semplice retorica o banale consolazione ma un motivo di speranze per tutte le famiglie colpite da questo immenso dolore. De Amicis direbbe che Marco è davvero riuscito a cambiare vita con vita e con questa laurea forse anche a ringiovanire sua madre con il suo sacrificio, auguri dottore!
Simona Gionta
(Consigliere Diocesano ACR)