1918: nasce la
Gioventù Femminile
La Società della Gioventù Cattolica si spande
a macchia d'olio su tutto il territorio nazionale, stampa un suo bollettino
e nel 1874 organizza a Venezia il primo Congresso Cattolico Italiano. Visto
il successo dell'iniziativa, la SGC annuncia che si terrà ogni anno
(alla fine saranno ben diciannove) e che saranno organizzati da un apposito
nuovo organismo, l'Opera dei Congressi.
Premessa
alla costituzione della GF furono i tentativi di organizzare il movimento
femminile cattolico che trovò una prima espressione con la creazione
dell'Unione Donne nel 1908. Ma il carattere elitario della UDCI ne limitò
l'efficacia e la diffusione.
Nel 1918 nasce, prima come sezione giovanile dell'Udci, poi l'anno successivo
come associazione autonoma, la Gioventù Femminile di AC ad opera di
Armida Barelli, su volontà di Benedetto XV prima e Pio XI poi: il suo
era uno stile innovativo, una nuova attenzione al carattere popolare dell'associazione.
La Barelli intuisce che le masse femminili, opportunamente mobilitate,costituivano
una grande risorsa: alla Gf impresse un forte senso di militanza intesa come
apostolato quotidiano praticato continuamente e in ogni ambiente.
Diffusa capillarmente, la Gfci mantenne un carattere fortemente centralizzato grazie alla continua formazione e al coordinamento delle dirigenti: fu il primo ramo dell'ACI a darsi una funzionale struttura diocesana e parrocchiale e sin dall'inizio, erano le socie stesse che eleggevano le responsabili ai vari livelli.
Iniziative particolari furono la creazione e il sostegno all'Istituto Missionario in terra cinese "Benedetto XV" e il fattivo sostegno all'Universita Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
La nascita della GF è
profondamente segnata dalla visione ecclesiale e spirituale che maturava nella
Chiesa ambrosiana intorno a Padre Agostino Gemelli.
Di fronte al profondo mutamento di costumi seguito alla prima guerra mondiale,
alla diffusione del socialismo e di nuovi modelli di comportamento, la struttura
organizzativa della GF, si pone come uno strumento per tenere forte il legame
tra Chiesa e popolo, e per garantire un riconoscimento ufficiale della fede
cristiana e dei suoi valori morali e sociali.